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venerdì 27 dicembre 2013

Futurismo, avanguardia italiana dell'anno 2013


2013? quale la vera news per l’arte e la cultura italiana?  Certamente lasciate perdere i principali old media o le principali riviste patinate o paralternative più note d’arte….  Per captare flagranti e sublimi eccezioni nella crisi dell’arte italiana, oltre l’abusata società liquida e le abusate litanie di certa casta culturale, sempre filo assistenzialista e incapace di  fare “change”, di cambiare lo stato delle cose con autonomia e libertà,  trovando sponsor (come si fa all’estero) o con azioni da hackers quasi ma legalissime, al passo con le enormi potenzialità del web, appunto, dalla Rete la vera sorgente d’informazione doc, al massimo i channel official  qualche segnalazione (pur già significativa).
Ma, sia on che off topic,  il rank o trend  almeno in controluce rivelatore, viene dagli Usa: dove il FUTURISMO spopola come non mai in quel del Museo Guggenheim, per la prima volta articolato e promosso almeno nella sua dimensione storica originaria, fino al 1944, con la scomparsa di Marinetti.
E il Futurismo post 1944 (neo) la vera News 2013 per l’arte e la cultura italiana!  Il 2013 ha consacrato, piaccia o meno a storici, giornalisti, addetti alla cultura attardati, ignoranti 1.0 se non in malafede,  anche certa stessa obsoleta prossimità futurista, il ritorno del Futurismo in Italia  senza se e senza ma!  Divenire già in atto fin dal centenario fatidico del 2009…
Solo alcuni fatti molto rilevanti del 2013, il resto basta fare un giro nel web…  Molto rilevanti anche almeno microstoricamente perché hanno già consegnato all’archeologia della criptica d’arte…  certe X che finora avevano sempre penalizzato il fu e oggi rinascente Movimento Futurista storico, oggi, ovviamente, dopo 100 e futur anni, 2.0 e aggiornato, dall’era industriale all’era di Internet. 
Il futurismo di destra?   Balle in gran parte anche storicamente, ora  nel febbraio e nel giugno 2013, due iniziative alla Biblioteca Gramsciana di Ales (Oristano), terra natale di Antonio Gramsci lo confutano definitivamente, rilanciando l’essenza tecnoanarchica e progressista del Futurismo:  chi scrive, in tal senso esplicito,  ha presentato  ”Futurismo per la nuova umanità, Dopo Marinetti ..”(Armando editore) la storia del futurismo post 1944, dimostrandone certa dis-continuità  ben poco discutibile , se certa critica fosse “scientifica” anziché veteroestetologica, incapace di orizzonti e paradigmi on topic semplicemente  alla luce solare degli anni duemila, della necessaria password arte-tecnologia, arte-scienza, come se il computermondo odierno fosse una mera decorazione manieristica.  E successivamente, ancora più programmatico in chiave persino metapolitica, “Gramsci e il 2000…” (La Carmelina).
Il  futurismo solo avanguardia e iconoclasta?  Balle, anche storicamente in parte, ora non più: nell’aprile 2013 a Roma, in collaborazione con l’università..,  il giovane leader del gruppo “nativo digitale” Netfuturismo per eccellenza, Antonio Saccoccio  (Tor Vergata, Roma) ha curato con altri persino un convegno a Roma Capitale, Eredità e attualità del Futurismo, coinvolgendo oltre a tutti i neofuturisti oggi attivi,  da Riccardo Campa a Vitaldo Conte,  da Graziano Cecchini a Antonio Fiore Ufagrà e  chi scrive, a certa stessa new wave elettro-digitale (Stefano Balice e altri), anche critici di fama accademica quali Luigi Tallarico, Massimo Duranti, Miroslava Hayek, Giancarlo Carpi e altri.  Vale a dire, penetrazione ex novo solida e significativa del Futurismo. Non ultimo integrata la pubblicistica, sempre nel 2013, dopo lo stesso Manifesti Netfuturisti del 2011, con il volume “A che serve il denaro? Pound e Marinetti  ……” scritto con  A. Pantano.
Pubblicistica che sempre nel 2013  evidenziano lo stesso Riccardo Campa, transumanista e docente di sociologia della scienza a Cracovia in Polonia,  con il suo “Trattato di Filosofia futurista” (Avanguardia 21, Roma, e pagine anche sul neo futurismo contemporaneo), opera che lo stesso Luciano De Maria attendeva da decenni… e il superdinamico e attivissimo Vitaldo Conte/VitalDix, con numerose azioni performative e – quest’anno, dopo (2011 e 2012) i vari “Pulsional Gender Art” e “Pulsional Trans Art” (Avanguardia 21 e Gepas edizoni) anche “Pulsional Ritual” (Gepas) con lo stesso filosofo Giovanni Sessa.
Ulteriormente, il 2013 segna il decollo della new wave più giovane, elettronica, rumorista e vaporizzatrice del MAV, tecnoanarchici futuristici, i vari Stefano Balice, Tommaso Busatto,  Massimiliano Scordamaglia,  Fabio Rosho, Laika FacSimile (Video) e  altri e la MAV records: netproduzioni oltresonore e oltreartistiche 2.0  doc, giovani ex novo clono magari della/dalla grande elettronica sperimentale anni 70, Kraftwerk, Schulze, Tangerine Dream, lo stesso Lou Reed del leggendario Metal Machine Music (1975!), dall'avanguardia storica di Russolo e Pratella, futurando.. anche post Stockhausen e John Cage, eccetera.
Inoltre, da segnalare anche, con lo stesso Sessa (Scuola romana di Filosofia politica, area Univ. La Sapienza), protagonista  con il poeta e filosofo Sandro Giovannini, anche la news urfuturistica collettiva (nell’ambito del progetto Nuova Oggettività) “Al di là della destra e della sinistra….”, ala  per così dire romantronica  e neotradizionale ma 2.0… del nuovo movimento futurista. 
Infine, ma cronologia 2013 solo qua essenziale, minima, lo stesso Vitaldo Conte, anche poeta totale dagli anni 80, alla Spatola o Pignotti, in questi mesi sempre a Roma, come artista non a caso nella retrospettiva florilegio dedicata a un certo Enrico Crispolti, noto esperto “storico” del futurismo.
Ecco, Crispolti, come lo stesso Giordano Bruno Guerri e altri (gli stessi Renato Barilli e Vittorio Sgarbi) attenti anche – come veri scienziati dell’arte (e non da salotti alla Baumann) al divenire contemporaneo del futurismo ( doveroso segnalare anche sempre dagli Usa, l’intervista al neofuturista transumanista Stefano Vaj, pubblicata recentemente sul magazione di Humanity +,” hPlus”,  sul futurismo  –storico e contemporaneo-  della volontà….. ).  
Un futurismo libertario e rivoluzionario ancora troppo perturbante, come accennato, in Italia per certi addetti ai lavori, come direbbe Battiato, da pensionare o rottamare se proprio vogliono fare gli struzzi: figure mica banali, sia ben chiaro, ma eppur si muove….  Vale a dire gli stessi Salaris e Echaurren, regrediti o meglio cristallizzati ormai su revisionismi da collezionisti immensi ma parmanidei per intenderci…  quasi traumatizzati dalla semplice Realtà di certa continuità del Futurismo del duemila (mica discutono comparativamente il valore estetico e sociale del nuovo futurismo, sarebbe dialettico e legittimo, né  i neo futuristi rivendicano chissà quale superiorità concettuale, semplicemente, come esistono i neodarwinisti… esistono – e non potrebbe essere altrimenti dopo 100 anni – i  neo futuristi!).  Oppure, vano rimuoverlo, figure pur non banali ma anche manieristiche, come Sylos Labini, Francesca Barbi  e altre più avvezze agli old media…., seminostalgiche almeno…  idem fanno gli struzzi, per inerzie estinte ideologiche alla rovescia!!!
Ma come direbbero Marx e Rimbaud, la storia va avanti e il mondo è da cambiare, anche se sempra im-probabile nell’era del default…  Replay docet:  esistono i Neodarwinisti nell’anno 2013, esistono i Neo Futuristi!

Roby Guerra

Info:

mercoledì 23 gennaio 2013

Biblioteca Gramsciana: Roby Guerra e il futurismo di sinistra, 20 2 2013

ROBY GUERRA E IL FUTURISMO DI SINISTRA
Biblioteca Gramsciana-
Ales-Oristano
20-2-2013 Presentazione
1.
Futurismo per la nuova umanità. Dopo Marinetti: arte società e tecnologia (Armando, Roma, 2012)
2. Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea (Este Edition/La Carmelina eBook, 2012)

*Emilio Diedo da Literary magazine: (2012) …. “colpisce, almeno nelle intenzioni dell'autore, una progettualità politica esplicitamente neoprogressista, se non ancora più marcatamente di sinistra. Cosa che per il futurismo è sorprendente. Non si dimentichi come regredì il futurismo storico!
Oltre ad evidenziare i diversi gruppi attuali attivi (Neofuturismo, Netfuturismo, Azione Futurista, Transumanisti, Connettivisti ecc.), in quanto espressioni libertarie e talora tecno-anarchiche,v’è un indubbio fulcro futurista al 100%....”
FUTURISMO 100+4
PRESENTAZIONE VIDEO ore 16-19
*MENU VIDEO- Promo Netfuturista (con Antonio Saccoccio e Vitaldo Conte) Roby Guerra- 1.Futurismo e Renaissance- 2.Futurismo Nuova Umanità (film con Roby Guerra) book trailer official dell'autore (musica Riccardo Campa)- Dizionario letteratura ferrararese contemporanea *book trailer official La Città Volante dell'autore e Renaissance 2000 di Guerra-Roversi-Verdoia (musica Eugenio Squarcia) -1 maggio futurista/artista per strada -tributo a Graziano Cecchini- dell'autore

20 2 2013- anniversario 100+4 o 200- 96 per il futurismo italiano. E Roby Guerra, tra i principali promotori contemporanei, dagli anni '80 del secondo novecento, oggi non a caso in un luogo storico per il progressismo italiano, lancia programmaticamente il suo Futurismo di sinistra: scongelando l'essenza rivoluzionaria anche sociale, non solo artistica, finora ambigua di Marinetti e i futuristi storici. D'ora in poi, gli storici attardati non potranno più etichettare il futurismo dalle parti del fascismo. E l'avanguardia italiana riparte secondo DNA: nuova arte per l'uomo netmoderno e rivoluzione sociale. Il futurismo come nuovo umanesimo digitale e neoprogressista.
“Noi trasformiamo il '68 perdente nel computer vincente” Roby Guerra (1983..2013...)
Karl Marx futurologo * da AA.VV. Divenire 4 (Sestante edizioni, 2010), Roby Guerra
“ ...Nel duemila, il celebre Manifesto del fu Partito Comunista, ora in crisi profonda, domanda di essere compreso come il primo manuale di futurismo politico: esso oggi ribadisce la necessità dell’azzeramento del Passato, suggerisce ricette e scenari postindustriali per marciare individualmente verso il regno della necessità-libertà, un’alternativa non anti ma post-capitalista, di cui gli umani percepiscono ancora confusamente il destino darwiniano.
La società high tech riscoprirà Marx tra i propri precursori, la supertecnologia cibernetica e transgenetica (e transumanista) ci condurrà al punto omega… della rivoluzione umana, liberata dal ricatto millenario della sopravvivenza, con buona pace dell’ecologia passatista ancora dominante. La democrazia elettronica e postcapitalista, immaginata recentemente dal futurista americano Alvin Toffler e da altri intellettuali futuribili, sembra quasi incarnare il sogno di un Marx redivivo e aggiornato...”

I futuristi, nel loro campo, nel campo della cultura, sono rivoluzionari; in questo campo, come opera creativa, è probabile che la classe operaia non riuscirà per molto tempo a fare di più di quanto hanno fatto i futuristi» ANTONIO GRAMSCI

domenica 1 gennaio 2012

2012: Asino Rosso journal on line del nuovo Movimento Futurista

a cura di Roby Guerra e Graziano Cecchini Rosso Trevi
http://asinorosso.xoom.it
http://lasinorosso.myblog.it


"Italian futurist and transhumanist movements

The sociologist Riccardo Campa, founder and President of the Italian Transhumanist Association, offered a sensible analysis of today’s transhumanist community in a wider cultural, societal and political context. In another talk, Campa traced the origins of modern transhumanism to the Italian Futurist movement of the early 20th century
The second half of the first day was dedicated to the current Italian “neo-Futurist” literary and artistic movement (but we should actually not call it “neo” because Futurism is always Neo, by definition). The Italian Futurist artists who made waves last year with celebrations of the first centenary of the publication of Filippo Tommaso Marinetti’s “Futurist Manifesto” — Graziano Cecchini, Roberto Guerra, Antonio Saccoccio and Vitaliano Teti — showned samples of their work after Campa’s introduction to Futurism. Cecchini summarizes Futurism as “Action, speed, technology, creativity, communication. ‘Futurist Action’ is the only antidote to mental sleepwalking for our society. Thanks to today’s technology, Action can be shared with and communicated to the whole world, at gigabyte speed.”
Campa made it clear that Italian Futurism should be considered as a precursor of Transhumanism...." 

from: http://www.kurzweilai.net/transhumanist-science-futurist-art-telepresence-and-cosmic-visions-of-the-future-at-transvision-2010

venerdì 16 dicembre 2011

Nuovi Futuristi.... recensione di Antonio Saccoccio

domenica, 04 dicembre 2011
Inesauribile. L’operazione di Roberto Guerra in favore del Futurismo contemporaneo è letteralmente inesauribile. Un diluvio. Uno tsunami. Un’esplosione nucleare.
Da quando si è affacciato sul web, ormai diversi anni fa, Guerra si è dato da fare in ogni modo per riallacciare tutte le possibili variabili futuriste presenti in Italia (e non solo). Generosissima la sua operazione a tappeto, come solo i veri futuristi sanno fare: alla ricerca di ogni possibile talento da arruolare nelle truppe anti-passatiste.
L’ultimo suo libro, “Nuovi futuristi nuovi umanisti” (Este Edition), Manifesti e Poesie, è una consistente ricognizione storico-critica, ma al tempo stesso è anche, come sempre gli capita, una visione del passato-presente-futuro del Futurismo e dei Futurismi. C’è poi tanta scrittura futurista, di quella scrittura che, da futurista, non posso che apprezzare, perchè è capace di uscir fuori anche involontaria nel bel mezzo di un resoconto o di un testo saggistico. È la grande eredità dei manifesti futuristi marinettiani, che ancora si fa sentire in Guerra. Prendiamo questo passo in cui si scaglia contro certo ecologismo reazionario postmoderno, quasi in un remix Nietzsche-Marinetti:
“Tutti gli scimpanzè politici ruffianano tutti i nuovi guru pseudoecologici - la personalità è, infatti, simile, pseudoecologisti e scimpanzè politici odiano entrambi la scienza ed il futuro, i primi perché nell’era della scienza sono già anacronismi viventi, i secondi sfruttano la vera ecologia come alibi per le loro personalità fossili, destinati all’estinzione, mossi solo dal risentimento tipico delle personalità gregarie”.

Ma torniamo ora al diluvio. Il diluvio è spesso di idee, ma è anche diluvio di nomi. E qui Guerra dimostra di padroneggiare testi e opere di un’infinità di artisti, scrittori, intellettuali, filosofi, musicisti, performer, psicologi. Certo, a volte si può restare spiazzati da accostamenti inediti, a tratti paradossali. Ma non è forse sempre stata questa l’anima dei futuristi? È sempre il Marinetti delle “vecchie idee a braccetto da separare”, delle “idee-muri da sfondare” che torna prepotentemente. Magari qui si mettono a braccetto non idee, ma nomi dissonanti. Neppure al sottoscritto alcuni accostamenti convincono fino in fondo. Ma in questa palude tardomoderna che è il postmoderno, è sempre preferibile il coraggio di un accostamento nuovo che mille correttissime e noiosissime riproposizioni del già detto.

Per inciso, nel testo vengo anche menzionato, assieme a Gianluigi Giorgetti, Klaus-Peter Schneegass, Stefano Balice e Marco Raimondo, tra i membri del Net.Futurismo (movimento che Roberto Guerra frequenta da tempo), riconoscendo loro l’interpretazione più estrema e radicale dei postulati futuristi (eguagliata soltanto, e su altri versanti, da quella transumanista). In particolare Guerra cita il dialogo, partito proprio da alcune frange del net.futurismo, tra anarchici e futuristi, riprendendo anche qui analogo tentativo cominciato già ai tempi del futurismo storico.

“ANARCHIST FUTURISM si aggiunge alla specifica rete netfuturista, sito e una decina di blog tutti interconnessi, segnala ed evidenzia, una volta per tutte, l’essenza rivoluzionaria, persino tecnoanarchica, progressista, libertaria e radicale, sia storica sia contemporanea del futurismo, oggi in quello contemporaneo alla luce del Sole, confutando definitivamente certa vulgata ideologica”

Tra le altre cose ultimamente Guerra sembra decisamente posizionato al fianco di questa ala del futurismo tecnoanarchico. Questo è Roberto Guerra. Sempre sul promontorio estremo dei secoli.

Antonio Saccoccio

mercoledì 3 novembre 2010

La poetica trans-futurista in Italia

Il movimento transumanista, noto già da fine novecento a livello internazionale, umanesimo scientifico radicale e persino postumano- ha recentemente ufficializzato certa continuità cosiddetta neofuturista. Sia come archetipo tutt’oggi vivente e propulsivo a livello strettamente futuribile e in ultima analisi culturale, sia come nuova poetica contemporanea: la poetica, ieri dell’era moderna e industriale, oggi dei nuovi tempi netmoderni o tecno scientifici.


Sia Riccardo Campa che Giuseppe Vatinno, in Italia, autori delle finora 2 uniche recenti monografie italiane sul trans-umanesimo (Mutare o Perire e Il Transumanesimo...), sia Remi Sussan (in Divenire 4- AA.VV.), nel sottolineare certa necessaria polifonia e interdisciplinarietà della nuova filosofia transumanista del XXI secolo, scientifica e sociale, evidenziano il ruolo non solo fondamentale ma concreto e operativo di certa dimensione simbolica o artistica, certa cosiddetta stessa arte transumanista, complementare al discorso più prettamente scientifico. L’americana Natasha Vita More, tra arte concettuale e performance elettroniche è l’artista più accreditata dal movimento.


Il futurismo italiano storico, dal canto suo, è considerato tra le matrici prossime della nuova arte del movimento, assieme ad altri movimenti o tendenze dell’arte moderna e contemporanea, dal dadaismo al concettualismo alla pop art; ovviamente – anche- dopo… il futurismo, certa letteratura fantascientifica, certa musica elettronica, certa arte elettronica, digitale, video, fino alle nascenti nuove poetiche di Internet.


Nello stesso tempo, proprio il movimento futurista, le ultime generazioni, è concretamente riapparso all’orizzonte non soltanto in Italia: con pubblicazioni critiche aggiornate o opere letterarie o elettroniche (tra narrativa, poesia, saggistica, musica e video,performance o live set) che dimostrano certa continuità, secondo certa critica smarrita nel secondo novecento.


Mentre la storia dell’arte ufficiale ha persino museificato il centenario futurista, pur celebrandolo e sdoganandolo definitivamente da certo oblio, i nuovi futuristi, alcuni attivi già da decenni, giovani o meno giovani, proprio nel recente congresso internazionale di Milano- TransVision 2010-con molti dei transumanisti di fama indiscussa (tra Aubrey de Grey, Martine Rothblatt, David Orban e molti altri) sono stati nei fatti ufficializzati.


A ben vedere una clamorosa rivincita dell’arte futurista, rilanciata non tanto da addetti ai lavori attardati, bensì da un movimento-secondo taluni persino iconoclastico- culturale scientifico. Non un caso tuttavia, alla luce di quanto chiaramente comunicato da chi scrive- tra i nuovi futuristi- al congresso.

Noi futuristi, la nostra specifica ala letteraria e elettronica, attiva fin dagli anni ottanta (con sinergie- nonostante certo isolamento di cui prima del futurismo negli scorsi decenni- già da tempo sia nazionali- che anche esteri- Futurismo-Oggi-Roma e La Revolte des Chutes-Parigi, oltre a Poeticamente-Ferrara, scenari futuristi o futuribili), sia l’ala più celebre del ben noto Graziano Cecchini Rosso Trevi- neosituazionista e postpop, sia l’ala più giovane net.futurista di Antonio Saccoccio e appunto nativo digitale- tra net art e letteratura critica, recuperiamo la dimensione originaria e centrale, strutturale del futurismo storico: la sua matrice poetico artistica sociale, ma- contrariamente a quasi un secolo di analisi critiche- seppure spesso intuita e sottolineata- sociale e scientifica, più che politica o semplicemente estetica.


Il futurismo ieri come estetica o poetica scientifica ante litteram, soprattutto, oggi consapevole e auto diretta…al passo dell’evoluzione socio-cibernetica e scientifica, persino scienza sociale e-o umana del nuovo immaginario o dell’immaginazione tecno scientifica stessa. Questo abbiamo espressamente sottolineato a Tranvision 2010 al convegno transumanista ed è pur con accezioni peculiari interfacciate ma anche creativamente diverse frequenza d’onda comune anche ai netfuturisti e a Rossotrevi.


Abbiamo anche per la prima volta forse spiegato in modi inediti e radicali, proprio alla luce dell’attuale dinamica e simultanea sinergia transumanista e dei nuovi scenari e orizzonti culturali e conoscitivi anche in Italia (la diffusione per forza di cose e di sviluppi tecnologici delle nuove ciberculture del nostro tempo e della cultura scientifica glòbale in senso ormai generale e irreversibile- dopo decenni di storicismi o idealismi oggi paleo umanistici) le motivazioni profonde dell’oblio, certo choc del futuro- di Toffler memoria, ma non solo.


E’ la famosa rimozione per oltre mezzo secolo nella cultura italiana del futurismo, nonostante appunto tutto il secondo novecento sia colmo di indizi di continuità in progress, dall’esperienza stessa di Futurismo Oggi (rivista di Roma a cura di Enzo Benedetto- container principale dei futuristi superstiti e di quelli nuovi post1944, tra i quali Antonio Fiore, J. M, Vivenza- e anche chi scrive) fino appunto al nostro neofuturism attivo dagli anni 80, allo stesso Campa anche pretransumanista, a Rossotrevi, al musicista e saggista Valerio Zecchini, ai Netfuturisti di Saccoccio, al transumanismo stesso futurista e-sovraumanista di Vaj e Prisco (oltre a Campa), con i picchi della…fontana rossa di Trevi di Graziano Cecchini, del centenario futurista del 2009 a Ferrara (rilanciato anche da RaiDue- in Il Futuro del Futurismo), il centenario stesso di Torino (Netfuturismo), il volume Divenire 3 Futurismo, infine, cronaca live, con la partecipazione di noi futuristi a Transvision 2010 (tranne i pur attivi Zecchini e Fiore). Rimozione generalmente attribuita a ben note questioni ideologiche e politiche, ma invece ben più epistemiche e profonde…


Choc del Futuro: Level Future Choc oggi nel panorama transumanista, quasi come un supertest sonda periodicamente applicato, o Complesso di Frankenstein (Asimov), o- in Italia Passatismo (Marinetti) o Complesso di Croce… (Vatinno), che decifrano finalmente a livello strutturale la rimozione dell’avanguardia italiana futurista, in quanto nella sua essenza archetipo vivente del linguaggio scientifico, dello spirito scientifico: quindi come un fascio di luce- nel primo novecento combattuto- il futurismo-poi ibernato per oltre 50 anni- come la scienza stessa italiana in generale come paradigma, da certa ben nota cultura italiana tecnofobica dominante, storicistica, liberale o socialista che fosse o ancora è, figurarsi il substrato, l’RNA quasi metaforico “cattolico”.


Infine, alla luce proprio di certe frontiere più futuribili (ma probabilmente molto meno remote di quanto si supponga), ovvero certa semi-immortalità, per via crionica o cibernetica o medico-scientifica, annunciate dagli stessi de Grey o Rothblatt , l'italiano Bruno Lenzi e altri, segnaliamo- in chiave futurista- una curiosa e vertiginosa sincronia junghiana o affinità elettronica.


Era destino del movimento transumanista risvegliare dopo certa ibernazione forzata, 100 anni…, proprio il Movimento Futurista! Restano memorabili in tal senso ciber-transprofetico, sia il Mafarka….di Marinetti, sia soprattutto la famosa invocazione di Majakowskij d’essere risvegliato nel futuro, rivolta agli scienziati della rivoluzione russa……

Roberto Guerra

martedì 12 ottobre 2010

Transvision 2010 a Milano: congresso mondiale transumanista e futurista


Si terra’ a Milano, nel penultimo weekend di ottobre, il congresso mondiale dei transumanisti: TransVision 2010.


Sarà un intenso, rapido e appassionante percorso nel pensiero transumanista contemporaneo, le tecnologie in via di sviluppo, e quelle più visionarie basate su conquiste scientifiche ancora lontane. La conferenza, che avrà luogo da venerdì 22 a domenica 24 di Ottobre alla Sala Carmagnola dell’ Hotel dei Cavalieri a Milano, esplorerà le tendenze scientifiche, tecnologiche, culturali, artistiche e sociali che promettono di cambiare il nostro mondo al di là di ogni aspettativa e potrebbero risultare in una “Singolarità” in solo poche decine di anni.


La precedente edizione si è tenuta negli Stati Uniti d’America, con la partecipazione del futurologo milionario Ray Kurzweil e di William Shatner, il celebre capitano Kirk della serie Star Trek. Si annunciano nomi importanti anche per questa edizione italiana della kermesse.


Uno dei principali relatori sarà Aubrey de Grey, il profeta del prolungamento radicale della vita, noto per aver affermato che “la prima persona che vivrà più di mille anni è già nata”. Sembrerebbe una provocazione difficile da prendere sul serio se de Grey, direttore del progetto SENS a Cambridge, non avesse un’ impressionante serie di sviluppi teorici e risultati sperimentali su animali da laboratorio da esibire a sostegno delle sue idee rivoluzionarie.


Non si tratterà di un raduno di soli scienziati e ricercatori, ma anche di filosofi come gli italiani Riccardo Campa e Roberto Marchesini, autori di numerosi saggi sul transumanesimo e il postumano, nonche’ l’inglese trapiantato negli Stati Uniti Max More, Direttore dell’ associazione transumanista globale Humanity+ e riconosciuto come uno dei padri fondatori del transumanismo contemporaneo. Prevista anche la partecipazione di artisti: i futuristi Graziano Cecchini, noto per aver dipinto di rosso futurista la fontana di Trevi, il video-poeta Roberto Guerra, il Net.artista Antonio Saccoccio saranno affiancati da una coppia di artisti olandesi: Khannea Suntzu e Simon Deering con una scultura dinamica intesa a celebrare il nostro futuro nello spazio. Quest’ opera è stata voluta dalla geniale Martine Rothblatt, transessuale, miliardaria grazie alle sue scoperte scientifiche nei settori dello spazio e della medicina di frontiera e proprietaria di un’importante casa farmaceutica.


Rothblatt sarà fra i numerosi relatori che parleranno di una delle prospettive più affascinanti: l’ immortalità. Non solo grazie al prolungamento della vita biologica sviluppato dal progetto SENS di Aubrey de Grey, ma anche grazie al lavoro d’avanguardia della “nouvelle vague” di ricercatori che si occupano di immortalità cibernetica: il trasferimento del contenuto della mente umana a computer avanzatissimi, il cosidetto “Mind Uploading” che potrebbe offrire una vera e propria imortalità post-biologica alla generazione dei nostri nipoti. E ci sono quelli che si spingono ancora più oltre e ipotizzano la realizzazione, attraverso la scienza e la tecnologia, di tutte le promesse delle religioni. Nell’ultima giornata della conferenza, si parlerà anche di nuove religioni transumaniste basate sulla scienza.


Come è naturale per una conferenza dedicata a tecnologie tanto avanzate, TransVision 2010 sarà aperta anche a coloro che non possono essere presenti fisicamente grazie all’uso delle più avanzate tecnologie di realtà virtuale.


Sito web: http://transvision.cc/

giovedì 17 dicembre 2009

Netfuturismo: i futuristi del web


da Controcultura SuperEva di R.Guerra

Da inizio anni duemila è il massimo promotore del futurismo nella Rete: Antonio Saccoccio, suo il primo blog e manifesto del neofuturismo on line, nella Rete, fino all’evoluzione costante, griffata appunto Netfuturismo, una rete ulteriore disseminata in Italia e anche all’estero, decine di aderenti, tra cui il giovanissimo talento NetBalla, Gianluigi Ballarani e il romagnolo Gianni Getto. altro ideologo del movimento.



E’ l’ala giovane e propulsiva più autorevole del neofuturismo contemporaneo post 1944, con un sito assai bello e numerosi blog (Liberi dalla Forma e altri), tutti interfacciati, in una sorta di transnet sottomenu in divenire ed elaborazione. Con -anche- l’importante magazine periodico cartaceo off line (e on line) Ad Futurum Post.
Con Saccoccio e i netfuturisti, il “web è il messaggio” preconizzato dalla Scuola mcluhaniana, oggi Derrick de Kerckhove, è specchio verificabile: al di là dei contenuti, sempre arditi e provocatori, peraltro soprattutto nel leader supportati da una solidissima formazione umanistica e cibernetico sociale (è Professore atipico), la news netfuturista, rispetto alle altre ali del neofuturismo contemporaneo, è proprio il leitmotiv di Internet e i suoi codici come matrice rivoluzionaria dinamicamente autoreferente.


Come accennato, tutto ebbe inizio verso il 2005, con un primo manifesto neofuturista di Antonio Saccoccio. Già nel primo blog Liberi dalla Forma e nei primi manifesti, periodicamente seguiti da molti altri, la filosofia netfuturista era lucidamente delineata e suggerita: guerra elettronica a passatismo e presentismo dominanti nella cultura nazionale, l’elaborazione di un vero e proprio umanesimo informatico, inzialmente appunto direttamente nella Rete con l’approfondimento e la prassi di una nuova comunicazione non più+ monodirezionale, passiva, come i media preRete,(ma attiva e squisitamente cibernetica come sognavano Norbert Wiener e Von Neumann…) contro certo stesso link diffuso degli Internauti che spesso usano ancora la Rete in tal senso arcaico e moderno; inoltre l’esaltazione del blog come nuova arma e astronave della mutazione....

continua http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/10/antonio-saccocio-e-il-netfuturismo-del-web

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/futurismo-futuristi-a-torino-con-netfuturismo