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martedì 8 dicembre 2009

RE-VISIONI La guerra-festa futurista



Prima guerra mondiale, la Grande Guerra, 1915-18 (invero iniziata nel 1914)!



Oggi, secondo certa storiografia popolare, spesso neopopulista, e pacifista unilaterale, nient'altro che il primo grave sintomo del Novecento folle industriale che ha generato anche la seconda guerra mondiale, oltre alle dittature nazifasciste, dal Duce a Pinochet (sul Comunismo sovietico o maoista, ovviamente, la questione – secondo certa vulgata marxista semi-estinta sarebbe tutt'oggi più complessa...Sic!).,


Va da sé, l'assoluta inconsistenza scientifica e storica di tale assioma anzi dogma ideologico contemporaneo, non soltanto per i suoi presupposti filosofici errati sulla Natura Umana, laddove in conto è l'utopia – ovviamente condivisibile- della Pace altrettanto assoluta, dall'altro il Divenire storico stesso, oltre la conoscenza scientifica specifica sui cosiddetti istinti umani, di ieri, oggi e domani..


Anticipando le conclusioni di questo breve saggio sul tema specifico:tra il bordo per cos' dire live quasi della guerra sola igiene del mondo dei futuristi, tra i principali fautori interventisti in Italia per la Grande Guerra, condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani, soprattutto giovani, intellettuali o operai stessi e diciamo il Pacifismo lisergico di Woodstook oggi clonato dai No Global, la complessità contemporanea e la temporalità storica esigono relativismi e contestualizzazioni stesse storiche, non solo strettamente scientifiche, i dati reali psicosociali e politici dell'epoca, ma persino affettivi.


Nonostante certo andazzo economicista, condiviso – vista l'ossessione- non a caso dagli stessi pacifisti, le guerre non son mai state o sono solo questioni economiche, ma anche di volontà di potenza (motivazioni psicologiche) e di liberazione a volte, anche. Come magari la stessa Resistenza!


La prima guerra mondiale, non solo per l'Italia, completava la guerra di liberazione nazionale,la quarta guerra d'indipendenza fu live definita: l'Austria e la Germania – ultimi residui del decadente e fuori storia Impero Asburgico occupavano ancora territori italiani da liberare. Il resto sono dietrologie astratte.


In ballo,anche due modelli epocali. La Rivoluzione Democratica delle nascente civiltà moderna occidentale basata sulla libertà, lo stato di Diritto e la democrazia (anche l'Italia di Cavour e monarchica già in quel solco) e il moribondo modello dinastico autoritario di cui l'Impero Austro-Ungarico, gli Asburgo erano in Europa l'ultima Realtà ormai in coma terminale ( a parte la Russia zarista che non a caso- proprio durante la Guerra Mondiale, vide esplodere e vincere la rivoluzione comunista).


L'idea stessa della Pace assoluta, più realisticamente della Pace Relativa, con il ricorso alla guerra stessa come ultima ratio per la difesa della democrazia, è acquisizione psicosociale recente, contemporanea alla luce della seconda guerra mondiale, quella sì il punto di non ritorno per la Guerra come sola igiene del mondo o rivoluzionaria liberatrice (salvo eccezioni...) come Valore collettivo...e ovviamente della consapevolezza planetaria-almeno in linea di principio- durante la Guerra Fredda e l'incubo concreto dell'olocausto nucleare..


Pertanto, alla luce di queste e altre motivazioni “storiche”, qua ovvio tremendamente sintetizzate,


almeno per le potenze vincitrici, compresa l'Italia futuristica nazionalistica e in contro luce la nuova Russia del compagno Lenin, la prima guerra mondiale fu una guerra di liberazione, per il Progresso e per il futuro, per la democrazia e gli ideali moderni illuministici (ovvio-almeno in linea di principio).


E fu anche in certo senso l'anno zero proprio per le guerre del futuro, potenzialmente più distruttive, ma – proprio per questo- sinapsi per così dire delle riflessioni condivise e planetarie che lasciano ipotizzare oggi, la possibilità di ridurre al minimo assoluto il ricorso alle armi, appunto solo in caso di difesa della Democrazia... Per la prima volta la scienza trasformò le guerre quasi corpo a corpo letterali tra gli umani in nuove dinamiche sempre più tecnologiche con la discesa in campo di nuovi ordigni e macchine appunto belliche...


Se un giorno, persino, avremo scenari sociali in cui le guerre saranno combattute solo da robot o affini, preferibilmente in duelli postumani si dirà rapidi e veloci tipo Orazi e Curiazi diciamo del XXI secolo, proprio la Grande Guerra fu la prima matrice di tale umanistica evoluzione!

* note bibliografiche

Anatomia della Distruttività Umana di Eric Fromm come esempio contradditorio, nello stesso tempo molto brillante ma buonista (certa antropologia romantica contemporanea), comunque opera scientifica tra le più importanti per l'analisi globale e psicosociale della natura umana e della violenza

Il Cosiddetto Male di Konrad Lorenz: opera letteralmente disarmante che senza rimuovere come Fromm, certa natura umana genetica o almeno sociobiologica, relativizza l'aggressività umana vista nella sua ambivalenza anche fondamentale positiva, sano realismo e  rifiuto di certo idealismo contemporaneo, a volte più dannoso e dissimulato della violenza alla luce del Sole...